Intervista a Beatrice
Osservatorio in Opera - Gli abitanti dell’Isola desiderano che questo resti un quartiere particolare e oppongono resistenza a chi ne vorrebbe cambiare l’assetto urbano senza interpellarli?
Beatrice - E’ vero. Durante tutti questi anni e queste trasformazioni in atto, effettivamente l’amministrazione comunale e quella zonale non hanno interpellato i cittadini, per cui sono partiti dei progetti urbanistici con interventi particolarmente pesanti che non garantiscono una vivibilità e un mantenimento di questo quartiere così com’è, storico e che vanno a modificare nella sostanza un quartiere. Non quella casa in più senza il pezzetto di verde, che comunque ci deve essere, qui si tratta d’interventi molto, molto pesanti, che vanno ad incidere pesantemente sulla viabilità, l’aumento della popolazione, e che poi non garantiscono quei minimi aspetti essenziali che rendono un quartiere vivibile.
OinO - Abbiamo notato che l’Isola rispetto a tanti altri quartieri di Milano ha una sua particolare identità di quartiere storico di matrice operaia e la Stecca la si può indicare un po’ come il simbolo. Da quello che ci è parso di capire, con queste trasformazioni, l’Isola potrebbe invece diventare una periferia rispetto ad un centro, mentre ora l’aria che si respira è di un piccolo centro.
B - Sì, questa è quasi un’entità a se stante, ha una sua forte identità rispetto ad altri quartieri della zona che sono quartieri dormitorio e quindi periferici, questo ha mantenuto una sua certa vivibilità anche se i quartieri di periferia più a nord, Affori, Bruzzano, Niguarda, hanno a loro volta mantenuto una vivibilità, non certo determinata da quanto progettato dall’amministrazione, ma piuttosto dagli abitanti che vi risiedono. Gli abitanti hanno costituito associazioni di volontariato e cooperative, che a loro volta interagendo con i cittadini e proponendo attività sociali e aggregative, mantengono vivo quello che altrimenti sarebbe assolutamente desolato.
OinO - E’ questa anche la potenzialità dell’Isola?
B - Questa è una potenzialità che fortunatamente è diffusa in molti quartieri di questa zona. All’Isola sono presenti dei comitati come quelli che oggi hanno organizzato la festa e che si sono molto attivati per garantire il mantenimento dell’Isola, non tanto lo “status quo”, ma piuttosto la sua vivibilità, per evitare la costruzione dei grandi grattacieli che con l’Isola non hanno niente a che vedere.
OinO - Secondo le tue previsioni, che probabilità avete di vincere la battaglia?
B - Certamente la battaglia è dura e non è iniziata adesso, ma da tempo. I cittadini della zona hanno fatto ricorsi al T.A.R. e stanno raccogliendo firme e quant’altro. Io non risiedo qui, ma so che molti sono caparbi e quindi sarà sì dura e sarà ancora lunga, nel senso che non terminerà con una vittoria immediata della proprietà, ma si tratterà di contrattare con la proprietà nei casi in cui i permessi siano stati già dati e con il Comune e l’Amministrazione nel caso in cui invece le opere siano state già iniziate. Quindi la battaglia è ancora aperta.
OinO - Come vedi la situazione delle Stecca e dei Giardini?
B - I giardini vanno tutelati, perché a Milano già non ce ne sono molti, quindi se eliminiamo anche quelli che già ci sono…non mi pare proprio opportuno. Per quanto riguarda la Stecca, è una realtà che qui all’Isola è presente da molto e va sicuramente riqualificata...così sui due piedi non so dirvi le modalità, dovrei pensarci, però sicuramente ha bisogno di una riqualificazione, che non vuol dire abbatterla o eliminare quelle che possono essere le ricchezze che all’interno della Stecca hanno agito in questi anni.
OinO - Com’è la situazione dove abiti tu?
B - Dove abito io c’è il Parco Nord che quindi garantisce la boccata d’ossigeno quotidiana, siamo quindi abbastanza fortunati, ma anche lì ci sono le stesse problematiche, nel senso che in questi anni e anche adesso stanno costruendo in maniera spropositata e scriteriata e non purtroppo alla nascita di un nuovo palazzo non corrisponde mai una quantità di verde che possa garantire minimamente ossigeno a chi vi abita. Nascono edifici come funghi, uno a fianco all’altro, ma manca il verde necessario. Per fortuna a Bruzzano c’è il Parco Nord che fa da polmone.
OinO - Secondo te come mai l’amministrazione fa così fatica a tenere conto di quello che dovrebbe essere il diritto di chi vive in un luogo?
B - Perché paradossalmente, come presidente del Consiglio di Zona, per me è essenziale che il consiglio sia dialogante rispetto ai cittadini che risiedono nella zona, in modo che anche chi non risiede nella zona possa avere il polso della situazione. Il problema è che troppo spesso in questi anni ci si è dimenticati di essere cittadini, si pensa solo da amministratore e gli intenti sono altri, sono privati.