Intervista a Claudia

OinO - Abiti in questo quartiere? Ce ne puoi parlare?

Claudia - Abito all’Isola da parecchi anni, da quando sono nata, poi sono stata via per un breve periodo, quattro o cinque anni, e poi sono rientrata. L’Isola è un quartiere che sta cambiando in questi ultimi anni, la popolazione si sta un po’ rimescolando, nel senso che in origine era un quartiere molto popolare, adesso negli ultimi cinque o sei anni c’è un’utenza mista. Il problema principale dell’Isola è che manca lo spazio verde e questo per noi che abbiamo bambini piccoli è un grosso problema: siamo costretti a spostarci e andare verso Via Farini, vorremmo invece poter usufruire di queste aree che comunque potrebbero essere giardini bellissimi, ma che in realtà sono tenuti in uno stato di degrado. Quindi noi dell’Associazione Genitori già da due anni collaboriamo con il Comitato dei Mille che sta cercando di non far costruire 80.000 metri cubi di edifici. Lo scorso anno, ad esempio, era stata fatta una mostra con i disegni dei bambini, di come vorrebbero i giardini di Via Confalonieri, poi avevamo esposto tutti i loro disegni con questi sogni da realizzare.

OinO - Visto che qui si prospetta la possibilità di costruzione edilizia con grossi interessi, qual è la cosa che ti sembra irrinunciabile, nel caso si dovesse scegliere?

C - Sicuramente questa è una zona appetibile, è un’area che ingolosisce parecchi imprenditori. Se noi non continuiamo con questa forma di resistenza, cominciata cinque anni fa, si potrebbe arrivare a nuove costruzioni, che è la cosa di cui adesso non abbiamo bisogno. Avremmo bisogno intanto di un giardino che sia attrezzato e poi di uno spazio per una palestra, di una piscina, o comunque un’area dove i ragazzi si possano incontrare. Noi genitori abbiamo dato delle priorità: sicuramente una palestra, visto che la scuola elementare dispone di un’unica palestra e la scuola media purtroppo dal prossimo anno verrà chiusa, quindi anche questa non sarà più utilizzabile - tra l’altro è stata chiusa due anni per problemi di amianto - e anche di un centro culturale, sicuramente abbiamo bisogno anche di quello. Ma soprattutto il giardino, visto che è l’unico spazio verde, non capisco perché toglierlo, eliminarlo! La Stecca così com’è spaventa un po’ i genitori, è un edificio che andrebbe bonificato, però considerando il suo valore storico è giusto che rimanga anche a simbolo del quartiere, visto le sue origini operaie.

OinO - E’ evidente quindi che l’Isola ha un suo carattere identitario nella città. Pensi che in futuro potrà mantenere la sua particolare caratteristica di quartiere e non di trasformarsi in una periferia?

C - Abbiamo già gli esempi della “Brera 2” e dei “Navigli 2” che agli abitanti non portano che disagi, con tutti quei negozi, ristoranti, pub, ecc. Che poi sono negozi molto particolari, ci sono delle sartorie, anche di artigiani, che però, secondo me, hanno prezzi elevati e fanno diventare il quartiere una zona turistica. E questo a noi non interessa, anzi, sinceramente, io che abito in Piazza Archinto, provo disagio per questo. E’ una piazza vicino alla scuola elementare, alla sera ci sono sempre grossi bivacchi di persone che escono dai bar e fanno vita notturna, parecchio rumorosa e il giorno dopo è tutto pieno di bottiglie... questo risultato agli abitanti non può che portare disagi, far diventare il nostro quartiere come “Brera 2 “, “Navigli 2” non c’ interessa. Dovrebbe invece essere un quartiere in cui la Stecca è un beneficio, quindi la vedo bonificata, ristrutturata ma in modo che sia qualcosa di utile, con spazi utilizzabili, anche un cinema, un teatro, una sala dove poter lasciare i ragazzi. Qualcosa di culturalmente utile al quartiere.

OinO - Se dovesse esserci una nuova proposta, un patteggiamento da parte del potere e voi foste obbligati a scegliere tra quello cui tu prima suggerivi, a cosa saresti disposta a rinunciare?

C - Se proprio dovessi rinunciare a qualcosa, anziché al verde rinuncerei a questa fondazione che sta per essere aperta da questo immobiliarista.

OinO - Ma la fondazione non rientrerebbe nella tua rinuncia, che riguarderebbe invece la riduzione dei giardini e la Stecca…

C - Se le cose si mettono sul piatto della bilancia adesso come adesso non mi sento di poter rinunciare a nessuna delle due cose. Per la Stecca si parla in previsione di una ristrutturazione, perché non tutti la amano, comunque per gli abitanti è un problema, ma io non rinuncerei per il momento a nessuna delle due cose.


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