Intervista a Teodoro e Paolo
OinO - Vorremmo fare qualche domanda sull’Isola... ci vivi da tempo?
Teodoro - Sì, ciao, io sono Teodoro, abito in via G. Pepe dal ’59, ma con vari passaggi…
OinO - C’è qualcosa che vorresti veder nascere qui nei giardini della Stecca, in Via Confalonieri e nei dintorni?
T - Qualcosa qui? Qualcosa di meglio sicuramente, non di certo dei grattacieli.
OinO - Secondo la tua idea di spazio pubblico, che tipo di struttura vorresti vedere costruita qui?
Paolo - Verde pubblico organizzato, c’è un bellissimo progetto per questo.
T - Io mi ricordo, nel 1975, adesso non vorrei sbagliare, ma credo che fosse proprio quell’anno lì, noi avevamo presentato come giovani della zona un progetto per una struttura sportiva.
P - Un progetto fatto da…. Adesso non ricordo, è passato talmente tanto tempo, era fatto da Art…Art qualcosa, non ricordo…
T - Sì, quello, infatti è stato presentato al Consiglio di Zona questo progetto che prevedeva un campo da calcio, una pista, tutti i giochi, tante attrezzature sportive con degli spogliatoi veri come quelli che hanno tutti i campi sportivi. Questo progetto era stato bocciato perché sotto ci passa la metropolitana, quindi non si potevano fare delle costruzioni e adesso però ci troviamo con palazzi di cinque piani e vogliono persino farci dei grattacieli da trenta, pensa te. Ma è una storia vecchia questa, mi spiace anche ricordarla perché da quegli anni di giovane entusiasmo, adesso mi sono fatto grande e mi rendo sempre più conto di quanto non sia mai fregato a nessuno delle esigenze della gente degli abitanti dell’Isola.
OinO - Se non hai voglia di ricordare allora dicci piuttosto come vorresti che fosse questo progetto di risistemazione dell’Isola.
T - Il mio problema è anche pensare a questo progetto, che tra l’altro va avanti e è un disastro. Non solo non ci sarà più tanto spazio verde, ma ci saranno dei lavori che dureranno dieci anni. E per dieci anni avremo gru, scavatori, camion.
P - La cosa che questi costruttori vogliono fare è trasformare una zona che già è un’enorme tappa del traffico, per chi sa come è fatta Milano,vogliono portare, aumentare il traffico in ingresso... e questa è una delle mosse più intelligenti che un’amministrazione possa fare!? All’estero chiudono tutto e noi invece vogliamo un grande vialone che porta il traffico direttamente in città! E poi tutte quelle macchine che così arrivano direttamente in centro, sì perché qui all’isola siamo praticamente in centro, dove le mettiamo, le liofilizziamo? E’ proprio una cosa geniale questa!
OinO - Ci vorrebbero delle macchine con l’abitacolo gonfiabile!
P - Esatto! Quindi l’idea è quella di prendere una bella piazza, distruggerla, fare un bel vialone che arriva in centro e poi dove lo mettono il traffico? Come facciamo a smistarlo da lì? In televisione stanno proponendo un progetto di Renzo Piano in Inghilterra che prevede una torre per centocinquantamila persone, una torre dove gli spazi sarebbero adibiti a aree per uffici ed è stata progettata appositamente in quel luogo perché vicina a due stazioni della metropolitana e a quattro linee ferroviarie, ed è stato progettato con soli quarantacinque posti auto, perché? Perché l’auto è l’unica cosa che in questo caso, non serve. Qui invece, portano le auto, non so se mi sono spiegato...
OinO - Ti sei spiegato benissimo. Avete ancora delle idee da raccontare, dei progetti, dei sogni per questi spazi dell’Isola?
T - Se ci sono degli spazi comuni la gente esce. Io ad esempio vorrei una piscina, ma qualcun altro avrà altre esigenze, vorrei si chiedesse loro cosa vogliono per poi ridefinire un progetto. Vorrei ricreare quello che c’era una volta. Un borgo, un piccolo comune. Piano piano ci hanno tolto tutto: la bocciofila, le porte da calcio le hanno portate via perché dicevano che le rubavano… Pensa che da quelli della mia età questo giardino è stato soprannominato il “campo topi” e non il “campo giochi”, perché veramente non c’è niente.
OinO - Tu che sei un commerciante, come pensi di reagire a questo progetto?
T - C’è poco da fare, più che mobilitarsi come stiamo già facendo...però quella è gente forte, una volta che partono gli appalti non so che cosa potremo ancora fare, spero non ci tocchi di subire e basta. Qui di vita sociale non ce n’è e io come commerciante, oltre che come abitante, non sarei comunque contento di queste nuove costruzioni che non porterebbero più gente al mio negozio, anche perché è previsto un centro commerciale. Anche un gran traffico di automobili per me non sarebbe il meglio, invece se la zona fosse ben servita dai tram ci sarebbe più gente in giro a piedi. Il business a Milano comunque sono i centri commerciali, quindi non so che destino avrà il mio negozio. E quella è la massima aspirazione della nostra amministrazione. Forse mi andrà meglio con i palazzi con tanti appartamenti, ad esempio ne stanno facendo uno qui dietro che ha diciassette appartamenti con 200 box. E’ assurdo.
OinO - Il perché voi vogliate che tutto rimanga così qui all’Isola è chiaro, diteci invece come la vorreste migliorare.
P - E’ sbagliato così come hanno proposto la ristrutturazione, perchè questa è tutta una zona che va ripensata e ristrutturata. E’ ovvio che se viene lasciata così non va bene, ora non c’è nulla che funzioni e la questione è che se nessuno interviene a qualcuno viene, come in questo periodo, un’idea di ristrutturazione malsana. Tutta quell’area davanti a noi va ripresa, sicuramente lì non va costruito un supermercato, anche perché poi come fa ad entrare un camion? Cioè, da questa strada ci facciamo entrare pure i camion? Avete visto che traffico c’è già qui? Ci mancano proprio solo i camion! E vedi dove si appoggiano queste due strade? Non è possibile che per quello spazio sia previsto un grande ipermercato.
T - Solo in Via Borsieri ci sono 82 negozi, in Via Farini ci sono 90 negozi con attività diverse, un grande supermercato cambierebbe la vita a tutti. E poi non è mica detto che quello che costa meno sia migliore. In un negozio c’è maggiore contatto, c’è rapporto fra le persone, i negozi sono fiducia, rapporto e conoscenza, non c’è bisogno di militarizzare le zone e le città per vendere, comprare ed avere un po’ più di sicurezza. Guarda che quando ci si conosce, se il negoziante fa qualcosa di strano tutti lo sanno e sanno anche chi andare a guardare negli occhi per una lamentela.
P - L’Isola si chiama Isola proprio per questo, perché è un ambiente isolato, ma non in senso negativo, era un quartiere, anzi un paese, un vero paese.
OinO - E’ vero, questo è l’aspetto che se ne coglie, anche non vivendoci.
P - La nostra speranza è quella di mantenere una cosa del genere, cercando di migliorarle dove è migliorabile e si vede dove è migliorabile. Davanti a noi ci sono questi giardinetti e si potrebbe avere uno spazio meraviglioso per i bambini. Guarda la Stecca come è stata lasciata deperire! Tutto perché la si voleva svuotare facendo diventare questo quartiere un quartiere dormitorio per dare il via all’esecuzione della “Città della Moda”. Le case vecchie erano state comprate dal Comune con la legge 176 per ristrutturarle e questa casa vicino a noi e quella dietro sono le famose case parcheggio dove sarebbero state sistemate le persone in attesa che venisse pronto il progetto Borsieri 12, piuttosto che altro. C’è stata una doppia azione, no? Prima il tentativo di smontamento perché il famoso ponte “Baia Monti Lagosta”, nel famoso progetto c’è solamente il ponte, aveva già fatto abbattere alcune case, poi da lì c’è stato un gran movimento e il Comune allora ha ripreso in mano le case e le ha ristrutturate, e infatti tutta Via Borsieri vedi che è anche una via presentabile, però così poi si sono generate queste aree. Io mi ricordo che qui, no Teo? qui erano tutte case. E industrie, la Tecnomasio, Brown Boveri, non vorrei sbagliarmi…di fronte c’era anche l’asilo delle suore dove io, appena arrivato a Milano, sono andato, proprio in quei giardini là io avevo fatto un sacco di foto.
OinO - E per la Stecca, qui alle nostre spalle, che cosa vorreste?
P - Vogliamo che la si rimetta a posto, manteniamo la struttura com’è, che tra l’altro è molto bella. Al secondo piano c’è pure uno spazio espositivo molto bello, chiamato “Isola Art Center”, ma il problema è arrivarci perché le scale sono terribili! Trasformiamo quello spazio e facciamo che la gente vi possa accedere tranquillamente. Trasformiamolo in uno spazio vivibile, anche lo spazio sotto: con bar, locali, con laboratori e spazi di aggregazione per tutti. Questo è come lo vorremmo.
OinO - Il degrado della Stecca ha fatto in modo che veramente entrarci sia quasi impossibile. Voi cosa ne pensate?
P - Beh, ma quella è una strategia. Tu per avere un quartiere ci fai arrivare la cosiddetta immigrazione, tutto il peggio della delinquenza, così poi la gente si lamenta e un certo giorno arriva la polizia che spazza via tutto, poi loro tornano, quindi si demolisce tutto per par pulizia e si ricostruisce e così poi abbiamo i quartieri dormitorio o “Città della Moda” assicurati per tutti i cittadini. Non dico che i vari spacciatori vengano indirizzati qui, però...qui all’Isola negli anni ’60-’70 c’era una certa delinquenza locale, ma però erano i locali che andavano a far delinquenza altrove, perché eravamo in un “quartiere isola” quindi quelle famose isole circoscritte, chiuse, dove non entrava la polizia. Era un ambiente dalla tranquillità incredibile e noi tranquillamente andavamo a scuola da soli a piedi, era una sorta di piccolo paradiso. Beh, diciamo che era un paradiso particolare perché era un paradiso molto popolare. Ecco vedi Bert, lui è un artista e vive qui e per l’Isola ha delle grandi idee e dei grandi contatti che quasi basterebbero a rendere un po’ più dinamica e pubblicizzata l’Isola e quanto sta succedendo.
OinO - Sì, lo sappiamo, anche noi con Bert lavoriamo per l’Isola, nello stesso spazio espositivo, al secondo piano della Stecca…
P - Il problema è che oltre a voi si devono mobilitare un po’ tutti. Ad esempio, adesso stiamo cercando di convincere le signore del Comitato i Mille ad essere un po’ più propense alla comunicazione perché basterebbe fare una comunicazione molto giocosa, noi abbiamo della idee per riuscire a coinvolgere molto di più le persone che abitano all’Isola. Ad esempio, la strada diventerà un bel vialone e glielo andiamo a dire ai signori che ci abitano che lì domani ci passeranno migliaia di macchine in più? Che faranno una sopraelevata con quattro corsie e tutto il resto, eh?
OinO - C’è veramente gente che abita qui e che non lo sa e non s’informa?
P - Questo, proprio come vogliono, alla fine sta per diventare un quartiere dormitorio, come ce ne sono in tutte le città. Non è roba d’interesse personale questa, anche se ad alcuni non si è verificata alcuna esigenza, per ora, e dunque non si guardano in giro e non s’informano. E poi come fai a saperlo se lavori da un’altra parte e stai via per l’intera giornata? Per ora quello che sta succedendo non è scritto da nessuna parte. Leggi alcuni articoli sui giornali...sarebbe bello sapere e beccare chi li scrive e soprattutto chi pubblica le immagini, perché io ho, ad esempio, provato a sovrapporre quattro progetti di Catella sulla mappa che trovi su Google, che è la mappa satellitare dell’Isola, e non mi ci sono trovato con le metrature. La proposta che è stata presentata per là dietro, vedete, che è bellissimo, l’ex-stazione, che è un’area verde, qui è progettata come un’area verde e quindi i novantamila metri cubi del progetto dove li mettiamo? Non ci starebbero! Sotto l’area verde? Cioè: “i signori” stanno facendo i furbi...quel signore lì (Catella) ha fatto uno scambio con il terreno del Comune di Milano, perché il suo terreno è quello lì, solo che lì passa la metropolitana di là la ferrovia, quindi ha pensato bene di fare questo simpatico scambio di aree con il Comune e adesso speriamo non riesca nel suo intento. Noi del quartiere in quattro anni di cose ne abbiamo fatte, ma adesso dobbiamo rafforzare la comunicazione.
OinO - Siete riusciti a rendere più consapevoli alcuni abitanti?
P - Qualcuno si è reso conto da solo che qualcosa stava cambiando e poi è venuto da noi a chiedere informazioni. Ad esempio ad una ragazza mia amica hanno raddoppiato l’affitto di casa, 900 euro al mese, hanno giustificato la cosa dicendo che questo sarà il quadrilatero della moda e quindi anche i grandi stilisti verranno qui con i loro negozi! Ma secondo te Armani lascia il suo mega negozio in centro per venire qui all’Isola?!
OinO - Armani no, ma abbiamo letto che Cavalli ne sarebbe molto felice!
P - Se lo incontro per strada e mi ripete la stessa cosa, gli faccio cambiare idea, senza alcun problema! Ha per caso delle aderenze in qualche gruppo politico o con riferimenti del genere forse il signor Cavalli? O forse non ha un cazzo d’idea del progetto o forse gli manca il palazzo che tutti gli altri invece hanno e dunque vuole costruirlo qua…gli altri però hanno ristrutturato delle cosettine mica male… Eh, sono arrivati prima, mi dispiace…