Intervista a Carmelo

OinO - Ciao, come mai sei qui oggi?

Carmelo - Sono qui perché è un posto che conosco perché ci abito. Ho letto di questa festa ai giardini e sono passato a vedere cosa succede. Conosco questo posto per come è adesso, conosco un po’ la storia di quello che è stato, anche se non si capisce bene cosa sarà… La sua storia l’ho imparata dalle conoscenze che ho fatto qui, all’Isola.

OinO - Abiti in questa zona da qualche tempo, ma non ci sei nato?

C - No, infatti io non abitavo qui, ma ci sono venuto apposta. Ho scelto l’isola, ho scelto questa zona perché mi piaceva per quello che era ed ora sono qui alla festa perché mi rendo conto che in realtà è una zona completamente a rischio. Da quello che sono riuscito a sapere, anche se le informazioni sono sempre parziali e a volte poco certe, ho capito che l’Isola sta per essere stravolta in tutto ciò che è adesso. Abito qui perché l’Isola mi piace, mi piace come si vive qui, in un quartiere che sembra un grande borgo. E’ chiaro che siamo in centro a Milano e che questo suo essere isolata in centro è un equilibrio difficile, ma a me piace proprio per questo, perché è un po’ “sgarrupata” e allo stesso tempo sei a Milano. Ma ho paura, ho paura dello stravolgimento, ho paura che diventi un quartiere alla moda. Anzi, lo sta già diventando.

OinO - Qualcuno prima, un intervistato, diceva che gli affitti sono già aumentati proprio in previsione che si realizzi il progetto della “Città della Moda”. Ne hai sentito parlare?

C - Sì, qualcuno qui non parla d’altro. Questa zona si dice diventerà il quartiere dedicato alla moda e le nuove strutture che qui sorgeranno saranno per lo più dedicate e costruite per chi appartiene a quel mondo. Fortunatamente qualche anno fa da questa parti si riusciva ancora a comprare qualcosa a prezzi ancora decenti, per cui io e la mia ragazza siamo riusciti a comprare casa qui. Conosco gente che sta cercando casa e vorrebbe comprare qui, ma i prezzi sono lievitati e non ce la fa più nessuno. Qualcuno per questo sentito dire, si è visto aumentare quasi inspiegabilmente l’affitto di casa, ecco perché ti dicevo che questo è quasi già diventato un quartiere alla moda. Qui per un bilocale ti chiedono ormai dei soldi pazzeschi!

OinO - C’è qualcosa che vorresti vedere nascere qui in Via Confalonieri, ai giardini della Stecca?

C - No, non vorrei vedere nascere niente. Vorrei tutto così com’è e che tutto venga valorizzato. Vorrei solo che questo diventasse un parco a tutti gli effetti e fosse vissuto perché purtroppo in questo momento è un po’ lasciato andare a se stesso ed è per questo che non è vissuto fino in fondo.

OinO - Secondo la tua idea di spazio pubblico qual è la struttura che si dovrebbe avere qui?

C - Beh, vedo che in zona mancano spazi di aggregazione. La soluzione migliore per l’Isola potrebbe essere il miglioramento, innanzitutto, di questo parco, e poi si potrebbe pensare a uno spazio che sia luogo di aggregazione per tutti, uno spazio per tutti: bambini, giovani, adulti, anziani, tutti. E’ chiaro che ci sono diversi tipi di aggregazione, perché ognuno ha un suo modo di viverla ed ha esigenze diverse, perciò bisognerebbe chiedere a tutti.

OinO - Tu cosa desidereresti?

C - Per quanto riguarda me e per i miei interessi personali, ho saputo che da tempo sono nate diverse realtà anche artistiche, che a me interessano molto. A me piacerebbe che nascesse qualcosa a livello musicale, un progetto culturale piuttosto che delle necessità pratiche, ma nonostante questo, io vorrei che fosse tenuto presente che lo spazio verde, qui a Milano, è fondamentale. Ci vuole lo spazio aperto. Non avete idea di quanto manca lo spazio aperto a Milano.

OinO - Tu sai che tutti i progetti presentati per questo luogo, tutte le costruzioni che sono state pensate per l’Isola non danno molta importanza a questo spazio verde a cui tu tieni tanto. Tutte le persone con cui abbiamo fatto due chiacchiere dicono che i giardini saranno le prime aree sacrificate perché le cubature previste faranno in modo che gran parte dello spazio sia destinato a costruzioni: grandi palazzi, parcheggi con un esorbitante numero di posti macchina, centri commerciali e strade che promettono solo un aumento del traffico. Qual è secondo te, tra le tante ipotesi, la cosa peggiore che potrebbe essere costruita qui?

C - Qualsiasi cosa verrà costruita porterà via spazio e ci sarà meno spazio verde. Più che altro sono preoccupato perché questa zona rischia di essere stravolta nel suo equilibrio, di cui ti dicevo prima.

OinO - Se ti chiedessero di pensare ad un progetto che tenga in considerazione il tuo interesse per la musica tu cosa cercheresti di fare qui all’Isola? Ad esempio come risistemeresti la Stecca?

C - Appunto, il mio ambito d’intervento sarebbe quello musicale, quindi io questi spazi li attrezzerei anche, ma non solo, per organizzare eventi di questo tipo, ad esempio concerti che non siano però le mega produzioni che siamo abituati a vedere, ma che rimangano un po’ più contenuti e frequenti, comunque progetti fatti con cura. Io qui farei dei concerti fruibili e abbordabili, senza tutte quelle grandi manifestazioni che poi risultano solo, anche economicamente, dispendiose. Musica per tutti.

OinO - Quindi la cosa fondamentale per te è che questo rimanga uno spazio pubblico, non uno spazio frammentato di costruzioni private, anche se s’impegnassero a creare eventi d’interesse culturale?

C - Questo è chiaro, questo deve rimanere un luogo pubblico. Non vedo l’esigenza di costruire tutto quello di cui dicevamo perché innanzitutto non è un’esigenza del quartiere, e poi a Milano ci sono già più centri commerciali che altro. Questo è il luogo in cui la nostra amministrazione comunale potrebbe riscattarsi per anni di errori e orrori! Io qui vorrei un luogo dove posso venire tutti i giorni e dove so che posso stare bene perché lo condivido con altri ed è prezioso per tutti, anche se magari quelli della mia età, o con impegni simili ai miei, lo vivono poco perché non c’è mai tempo per fare tutto quello che si vorrebbe. Ecco perché c’è bisogno di uno spazio che sia per tutti, sempre. Ognuno ha la sua quotidianità, ma tu sai che c’è la possibilità di andare da qualche parte che non sia un centro commerciale o un giardino che però è distante da te ore e ore di traffico…e poi è bello sapere che c’è un posto dove si organizzano delle cose, che può chiunque organizzare, dove ci s’incontra e si parla con le persone che fra l’altro abitano ad un passo da te e che come te sanno che c’è questa struttura che rimane attiva. Questo è quello che mi piacerebbe.


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