Intervista a Rosanna

OinO - Signora possiamo farle due domande sulla situazione dell’Isola Garibaldi?

Rosanna - Sì, ci abitavo qui, abitavo proprio là, verso Via Confalonieri, la prima casa all’angolo che manca, in fondo, verso la via. Quando hanno fatto la stazione Garibaldi, quella casa in cui ho vissuto per anni, è stata demolita. Ci abitavano i miei genitori e quando io mi sono sposata, mi sono trasferita qui.

OinO - Sulla via che sta dall’altra parte della Stecca, la parallela a Via Confalonieri?

R - No, no, ero proprio in Via Confalonieri al numero 4, i miei genitori abitavano di là. Ho vissuto in quella casa insieme alla mia famiglia, ai miei figli e mio marito, per dodici anni. Ho abitato in questo quartiere per dodici anni. Già ai miei tempi c’erano un sacco di case. Io ero al numero 4 e al 6 c’erano ancora abitazioni, poi all’8 c’era un collegio di ragazze e poco più avanti c’era un posto dove c’erano gli alveari e facevano il miele, ma forse era al 6 dove facevano il miele perché, adesso mi viene in mente, era la porta dopo la mia, al 10 c’era ancora il collegio che era gestito dalle suore. Dopo tanti anni passati lì sono andata in Via Albertenghi, dove passa il tram, perché ne avevo bisogno, e così ci siamo spostati e siamo ancora lì in Albertenghi e sono cinquant’anni che ora abitiamo lì.

OinO - E come mai oggi si trova qui, ha saputo della Festa ai Giardini?

R - No, io non lo sapevo e neanche mio figlio, ma noi veniamo qui quando possiamo perché a me piace venire qui, quando vengo qui mi sembra di stare finalmente a casa.

OinO - Ci dica quanto è cambiata l’Isola durante questi cinquant’anni e così come la vede ora, le ricorda ancora come era costruita negli anni in cui ci viveva?

R - Sì, ci sono tanti ricordi qui. Più che altro, se non fosse per i grandi monumenti e alcuni palazzi storici, il resto di Milano è irriconoscibile e invece qui all’Isola non del tutto. Ad esempio, là poco più avanti, dritto in fronte a noi c’era la ditta Brown Boveri, una ditta di roba meccanica mi pare, ma diciamo che dall’angolo di Via Confalonieri, dal numero 2 c’erano un sacco di persone: c’era il fornaio, c’era il tabaccaio, ecc…arrivavano in avanti fino a qua, capite?

OinO - Ci sembra di capire che lei guardando questi luoghi oggi rivede perfettamente nei palazzi alcuni degli edifici che erano abitati dai suoi vicini e che quindi non è cambiato tutto in modo radicale. Viene spesso ai giardini dell’Isola?

R - In linea d’aria, da casa mia, sono più vicina alla “fontana”, quella è più comoda e poi era la nostra parrocchia e qualche anno fa il “Sacro Volto”, che è qui, è diventato parrocchia. Io comunque preferisco venire qui, sono nata in Via Guglielmo Pepe poi mi sono trasferita in Via Confalonieri dove ho avuto due figli, poi ci siamo trasferiti in Via Albertenghi dove ne ho avuti altri. Sta di fatto che questa per me è la mia zona, è come se fosse ancora il mio quartiere, c’ho passato gran parte della mia giovinezza qui e ci sono ancora molto legata. Io, se voglio andare al parco, vengo qui.

OinO - Lei sa che ci sono dei progetti che prevedono che gran parte dell’Isola, per come la vede ora, verrà sostanzialmente modificata?

R - Cosa vogliono fare? No, io non lo so, anzi, a dire il vero, sono anni che si dice che qui costruiranno qualcosa, ma io non ci abito più e non sono più così informata.

OinO - I progetti che sono stati presentati ridisegnano completamente l’isola. Qui sorgeranno grattacieli, autorimesse, nuove strade e un centro commerciale e forse anche, qua e là, dei giardini. Se lei potesse decidere cosa fare dell’Isola, se avesse il potere di decidere, cosa farebbe di questo luogo?

R - Ah, io se potessi comandare darei un calcio nel sedere a tutti quelli che dicono queste cose qui, a quelli che l’hanno progettato. Ah, ah, ah. E’ così bello qua…io ci vengo perché oltre a questo giardino non c’è niente! In questa zona e dintorni di spazio verde non ce n’è, sia per gli anziani che per i bambini non c’è un parco, non c’è niente e basta. Una signora mi ha detto che vogliono fare una strada che va in Via De Castillia…così dopo le macchine dove le mettono? Sapesse quante volte l’ho fatta di corsa io Via De Castillia, in tempo di guerra! Arrivavamo fino in fondo dove c’era il ponte di gran corsa. Quella stessa signora mi ha detto anche che vorrebbero mandar via il mercato e che sono già diversi anni che ci provano, hanno raccolto le firme e da qui non si sposta più nessuno, solo che io non lo so come andrà a finire, voi lo sapete?

OinO - No, ma speriamo bene, il quartiere e tutte le associazioni presenti sul campo si stanno impegnando da più di quattro anni perché il progetto di riqualificazione sia a misura degli abitanti e che quindi tenga ben presente, prima della speculazione edilizia, quali siano le reali necessità della popolazione dell’Isola Garibaldi. L’amministrazione comunale dovrebbe rendersi conto che gli abitanti si sono mobilitati perché hanno necessità di alcune strutture, luoghi di aggregazione, e soprattutto di spazi verdi.

R - Speriamo, perché a me dispiacerebbe se non ci lasciassero il parco.


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