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Progetto Utopia - Archivio Cavellini, Palazzo Cominelli, Cisano (BS), 2008.
http://www.cavellini.org
Il titolo “PROGETTOUTOPIA” si riferisce ad un format di riflessione critica sulla contemporaneità sorto all’interno dell’Archivio a partire dal 2001 e già promotore di alcuni interventi sul territorio, ampiamente documentati in questa occasione.
Una linea interpretativa utopica dell’arte del Novecento attraverso la progressiva uscita dal luogo specifico e dall’opera come forma chiusa è l’oggetto della riflessione che si lega all’attualità coinvolgendo alcune esperienze radicali di arte pubblica alle quali il progetto si sente affine.
La collezione di arte postale di Achille Guglielmo Cavellini dell’Archivio, viene posta come incipit a questa visione dell’arte come progetto sociale.
La manifestazione è divisa in due parti.
La prima, dal 1 al 29 giugno, conterrà, oltre ai documenti sull’operato di Progetto Utopia, una sezione denominata MENU in cui verranno mostrate esperienze affini al progetto e che da questo in altre occasioni sono state sostenute ed esposte.
La seconda parte, dal 5 luglio al 5 ottobre, ospiterà la mostra coordinata dal gruppo Osservatorioinopera: “Pubbliche Interferenze”, propone quattro situazioni di arte pubblica come singolari testimonianze italiane operanti in questa specifica direzione e cinque interventi site- specific sia all’interno che all’esterno del Palazzo.
Vapore Acqueo
Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti
Sono stati installati alcuni elementi estratti da una più complessa operazione performativa compiuta dal gruppo solo alcuni mesi prima con la collaborazione dell’Archivio Cavellini.
Vaporeacqueo era stata una riflessione sulla città, le sue problematiche e le modalità espressive che essa produce.
Partendo da una procedura tipica della lettura espositiva che si attua nell’ambito delle cosiddette grandi mostre, gli artisti ne hanno mimato gli aspetti sia formali che espressivi utilizzando anche altri elementi che avevano utilizzato per un lavoro precedente: una grande gabbia come luogo di separazione, una lettura pedissequa della storia della città attraverso le banalizzazioni dei valori morali comuni, la riproduzione della formula partecipativa attraverso la costruzione di una fittizia coda di attesa all’evento.
L’operazione aveva anche trovato una conclusione con l’organizzazione di un convegno nell’aula magna dell’Università Cattolica in cui venivano espresse singolari esperienze di Arte Pubblica direttamente dagli autori coinvolti per l’occasione.
Piero Cavellini
Riproposizione alla Fondazione Cominelli, per la manifestazione Menù, della performance svoltasi a Brescia nella Galleria Nuovi Strumenti, dove muta il rapporto interno/esterno:
é il pubblico che é obbligato ad entrare nella gabbia.
Particolari dell'installazione Vapore Acqueo a Palazzo Cominelli.