'nnamurat Cercasi
Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini
Montescaglioso Agosto 2010/Aprile2011
Il progetto è all'interno del programma a Monte, ideato dall’artista Ferdinando Mazzitelli come piattaforma di sviluppo di relazioni artistiche e scambi d’esperienze, sostenuto dalla Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea (all’interno di LAB. 12:00 - Laboratorio Mezzogiorno) e dal Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso.
Agosto 2010, Ospitalità a Monte
Il punto di vista del forestiero, a costo di apparire ingenuo, è più immediato, più distaccato e riesce a cogliere a prima vista quegli aspetti che vengono sottovalutati dagli abitanti stessi. Il confronto diventa lo strumento iniziale dell'operazione critica che ci ha permesso di avvicinare il territorio, muovendo situazioni individuali e molteplici, scegliendo di partire da una visone dal basso, da segni che possiamo lasciare, che si oppongono ai modelli di semplificazione come appiattimento di un liberismo globalizzato. Nella “ospitalità a Monte” realizzata ad agosto, è emerso come storicamente la generazione successiva a quella delle lotte per la distribuzione della terra, che ha potuto istruirsi, abbia, per ragioni diverse, dovuto dimenticare il proprio territorio in termini di risorse, per inseguire come tutti un'idea di progresso indotta e unilaterale. Dagli incontri abbiamo avuto invece la percezione di risorse intellettuali che vorrebbero individuare meglio le potenzialità del luogo riconoscendo nell'attuale situazione di attesa, una ricchezza per il futuro. Possiamo pensare che le lotte contadine siano ancora un'eredità viva nella storia locale come potenziale energia latente? Il territorio può ancora essere un corpo sano, anche se esausto, ricco di vitalità, da cui attingere energie per ripartire? Non è possibile per noi impostare questo dialogo a partire dalle responsabilità politiche o da analisi prettamente economiche in quanto ci vedrebbe già impotenti, ma dobbiamo partire dalla cultura come luogo di edificazione di senso alla quale richiedere una responsabilità etica che faccia la differenza. L'unica possibilità che possiamo sperimentare è una piccola azione realizzabile ma dalla valenza fortemente simbolica.
Incontro con gli abitanti. Abbazia di S. Michele.
Aprile 2011, Terra Rivoltata
OsservatorioinOpera con l’azione pubblica TERRA RIVOLTATA, mette in scena una sorta di migrazione al contrario. Dalla pianura Padana, terra un tempo tra le più fertili e ora sprecata, sono stati trasportati circa 20 quintali di terra per affidarla a chi invece ha dovuto faticare per averla, ricordando le lotte per la “ridistribuzione della terra” che hanno caratterizzato la storia di Montescaglioso e del Mezzogiorno italiano.
29 Giugno, azione pubblica:
Nello spazio pubblico di Piazza Racamato in Montescaglioso ognuno potrà portarsi a casa, in sacchetti biodegradabili, 2/3 chili di “terra padana” che arriva da un altro clima, per farne l'uso che vuole nel giardinetto, sul balcone, sulla terrazza, un micro-orto domestico o trasportabile, utilizzando una terra migrata e prendendosene cura. Un'azione pubblica, dalla valenza fortemente simbolica, di distribuzione di una terra migrata in una "terra migrata", intesa ancora come un corpo sano, anche se esausto, ricco di vitalità, da cui attingere energie. Questa parte del progetto si concluderà con una mappatura dei micro-orti segnalati dalle persone partecipanti su una mappa che sarà sistemata nello spazio CEA all’interno del convento della S.S. Concezione di Montescaglioso.
Ridistribuzione di terra padana a Montescaglioso. Piazzetta Racamato, Montascaglioso.